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Barattolini, pastina e...calcolo mentale

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Qualche giorno fa vi ho parlato di come ho usato in classe seconda pastina e barattolini (ex contenitori dei rullini) per lavorare in modo concreto su decine e unità in continuità con l’attività sulla pasta svolta in prima. 
Vi parlavo dei vantaggi dei barattolini chiusi e della facilità con la quale i bambini riescono a “vedere” e “leggere” i numeri usando questo materiale e costruendo in modo chiaro il concetto di raggruppamento per dieci.
Bene, ora vi mostro come abbiamo usato questo materiale per svolgere le prime operazioni mentali entro il cento. O, almeno, come abbiamo iniziato ad usarlo e come man mano ci siamo staccati da esso.


Siamo partiti usando la strategia della “tappa alla decina”, prima nelle addizioni e poi nelle sottrazioni. 
Abbiamo iniziato con numeri molto “bassi”, per rendere chiari e semplici i passaggi, per poi arrivare sempre più in “alto” e scoprire che il meccanismo è sempre il medesimo.

Ho preparato sui tavoli dei bambini una scatolina piena di pastina (in condivisione per 2-3 bambini), alcuni barattolini (inizialmente pochi) e delle ten frames (tabelle da 10 spazi stampate e plastificate da me...poi vi spiegherò perché!).



Abbiamo iniziato in questo modo: ad esempio, con l’operazione 7 + 5. 
I bambini dalla scatola di pastina dovevano prendere le due quantità e, partendo da una di esse (solitamente quella maggiore), provare a formare il raggruppamento per dieci, al fine di riempire il barattolino (come avevamo fatto nell’esperienza precedente).





Inizialmente abbiamo lavorato senza ten frames, ma mi sono accorta che per alcuni bambini non era ancora immediato vedere quale quantità mancasse per raggiungere il 10 (in pratica, il riferimento agli “amici di 10”). 
Alcuni contavano male e a volte sbagliavano, infilando nel barattolino un numero diverso da 10 di pastine, per errore. Quindi c’era sempre un po’ di confusione e bisognava correre in aiuto di chi aveva qualche difficoltà, dovendo investire più tempo per tutti.

Allora, la volta successiva, ho introdotto le ten frames. 
Ho spiegato che, prima di inserire la pastina nel barattolino, avrebbero dovuto schierarla sulla ten frame per controllare che le pastine fossero davvero esattamente 10. 
La ten frame permetteva poi di far “scivolare” la pastina schierata facilmente nel barattolino. 
Usando la ten frame, molto ordinata e chiara, anche i bambini con difficoltà nella spazialità o di conteggio si sono trovati molto bene e per tutti è stato semplice organizzare il materiale e lavorare in autonomia.









Dunque, tornando al 7 + 5, i bambini procedevano così: prendevano dalla scatola le due quantità di pastina; iniziavano a schierare 7 pastine sulla ten frame; si accorgevano immediatamente che, per formare la decina, dovevano aggiungerne ancora 3; prendevano 3 pastine dalla quantità 5, posta lì accanto, e riempivano la ten frame, formando 10; a quel punto, essendo la ten frame piena con 10 pastine esatte, riempivano il barattolino e lo chiudevano; si accorgevano che fuori dal barattolino rimanevano 2 pastine, per cui: 1 barattolino (decina) e 2 pastine (unità) diventava di semplicissima lettura: 12!
Durante le azioni, trascrivevamo tutto sul quaderno in questo modo: 
7 + 5 = 7 + 3 + 2 = 10 + 2 = 12

Il 10 abbiamo deciso di “mostrarlo” su un piano diverso, cerchiando il 7 + 3 e scrivendolo sotto (e quindi di fatto saltando il passaggio 10 + 2 e scrivendo subito dopo l’uguale 12, perché evidente - guardate le foto dei quaderni).





Il lavoro all’inizio era lungo, certo, ma è servito moltissimo per capire come si dovesse procedere concretamente con i numeri.

Quando si partiva da una quantità superiore al 10, ad esempio 18 + 4, i bambini preparavano già un barattolino pieno e 8 pastine pronte sulla ten frame, a cui avrebbero dovuto aggiungere la quantità successiva, 4 pastine. 
In questo modo si accorgevano immediatamente che si sarebbe riempito il secondo barattolino e che quindi il risultato dell’addizione sarebbe stato un numero superiore al 20: si formavano infatti 2 barattolini e 2 pastine: 22!
Insomma, è stato molto semplice e concreto scoprire i passaggi della tappa alla decina, con questo materiale.



Più avanti, abbiamo iniziato a “salire” con le quantità e a quel punto il lavoro di riempimento di ten frames e barattolini sarebbe stato troppo lungo. 
Abbiamo così deciso di non usarla più (se non in caso di bisogno, ne avevo a disposizione sulla cattedra solo per chi faticava un po’ ancora a immaginarsi le quantità) e di procedere solo immaginando le quantità di barattolini e pastina (al limite, disegnando sul quaderno o sulla lavagna le quantità, il che è stato un passaggio molto utile per slegarsi piano piano dal concreto).

Ad esempio, 57 + 6: immagino di partire con 5 barattolini e 7 pastine. Ma alle 7 posso aggiungerne ancora 3 per formare il sesto barattolino! E così fuori ne avanzano 3 (perché ne dovevo aggiungere in tutto 6 e 6 = 3 + 3). Totale: 63! Semplice, con questi riferimenti concreti ben in testa! 


Sistema analogo per svolgere le sottrazioni, ma stavolta senza barattolini. 

Ho scelto di usare solo le ten frames all’inizio, perché erano più “svelte” (non c’era da riempire e poi svuotare il barattolino, operazione piuttosto lunga) e perché permettevano una visualizzazione più rapida e immediata.


  

  




Ad esempio, 13 - 5. I bambini, quasi senza contare, sapevano di dover riempire una ten frame e di lasciarne 3 fuori. 
Avremmo dovuto togliere 5 pastine in totale. Ma, osservando la quantità formata, abbiamo deciso di procedere per passaggi successivi: all’inizio, avendo 3 pastine fuori, sarebbe stato semplice eliminare subito quelle 3 pastine! Così prendevano le 3 pastine e le rimettevano nella scatola, il che significava farle sparire “per sempre” (l’hanno soprannominata “il buco nero”).

Ma poi, dato che l’operazione chiedeva di toglierne 5 (e 5 = 3 + 2), ne avrebbero dovute togliere ancora 2. E così facevano, eliminandone ancora due dalla ten frame. 
In pochi minuti si sono accorti che bastava conoscere bene gli “amici di 10” per scoprire quanti ne sarebbero rimasti, anche senza contare (o contando solo per effettuare un controllo!).
Sul quaderno, scrivevamo così: 
13 - 5 = 13 - 3 - 2 = 10 - 2 = 8

Abbiamo scelto di cerchiare il 13 - 3 e di scrivere appena sotto il 10 (vedi foto), in modo da saltare un passaggio e rendere evidente il fatto che 10 - 2 equivalga a dire 8 (l’”amico” di 2 è 8!).




Anche qui, pochi passaggi per eliminare il supporto materiale (o usarlo solo in caso di bisogno) e procedere spediti con ben chiari i passaggi concreti nella mente (e i singificati, soprattutto!), sicuri sul procedimento e sulla scomposizione dei numeri e consapevoli del fatto che questa strategia sia applicabile a tutte le quantità numeriche! 

Presto vi racconterò il passaggio successivo, ovvero l’uso (o il riferimento) del materiale per svolgere operazioni mentali (ma sempre scritte, in riga) con numeri di due cifre (del tipo 37 + 16 oppure 45 - 26), anche con “cambi” e “riporti” e senza ricorrere all’algoritmo delle operazioni in colonna.

Procedendo in questo modo, operare con i numeri diventerà un gioco semplice, stimolante e divertente. 
E poterà a vantaggi davvero importanti, ve lo assicuro.

Tutti a Gardaland!

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Ecco un'attività interessante sui problemi che ho proposto in classe terza. 
C'è chi direbbe che sia un Compito di Realtà... Per certi versi potrebbe avvicinarsi! 
Manca un po' l'autenticità, ma di sicuro è un'attività molto realistica e che può aiutare i bambini a sviluppare competenze e a ragionare su più aspetti contemporaneamente: dall'utilizzo di uno strumento per ricavare informazioni, alla possibilità di scegliere tra diverse opzioni quella più conveniente, alla possibilità di immedesimarsi in una situazione, alle abilità di calcolo e di lettura di grafici e tabelle... 
Insomma, c'è molta carne al fuoco! Proprio come piace lavorare matematicamente a me! 

Vi spiego subito di che cosa si tratta.

Siamo vicini ad Halloween, festa che i bambini ormai da diversi anni festeggiano con divertimento e piacere, pur essendo una tradizione importata dall'estero.
In questi giorni a scuola stiamo realizzando diverse attività "a tema" e questa idea (che già avevo in programma da un po') ho pensato fosse adatta per l'occasione.

Sono così andata in un centro commerciale e ho cercato un espositore di volantini illustrativi del parco divertimenti Gardaland, abbastanza vicino alle nostre zone e nel quale molti dei bambini delle mie classi sono soliti recarsi con le loro famiglie per delle giornate divertenti.
Gli espositori dei volantini (che quindi sono completamente gratuiti e a disposizione!) si trovano di solito nelle gallerie dei centri commerciali come pubblicità. In questo periodo, tra l'altro, la stagione sta terminando! Quindi liberando un po' di spazio nell'espositore credo di aver fatto anche un piccolo favore a chi, tra poco, si occuperà di smontarlo! 😄


Perché il volantino di un parco divertimenti?
Beh, perché è uno strumento ricchissimo di informazioni che possono essere sfruttate matematicamente in classe in maniera utile e molto divertente per i bambini (essendo un fascicolo dedicato a un luogo per loro molto attraente e conosciuto!).

Purtroppo, rispetto al passato, il volantino di Gardaland cela una parte molto importante: i prezzi degli ingressi! Posso provare ad immaginare il perché... 😆 Però per il mio lavoro è stato un gran peccato!
Nessun problema: ho facilmente reperito dal sito web le informazioni che ricercavo e le ho raccolte in una tabella che ho fotocopiato per tutti.
Avrei potuto fare lo stesso con le altre parti del volantino, ma...ho risparmiato in questo modo un bel po' di fotocopie e i bambini hanno avuto a disposizione degli strumenti chiari, a colori, realistici e immediati da utilizzare.
Così, magari, la prossima volta che vedranno un volantino di questo tipo che racchiude informazioni utili, si sentiranno in grado di leggerlo autonomamente e di usarlo per scopi pratici.

E' la prima volta che in classe presento uno strumento di questo tipo. Solitamente ho usato altri supporti simili, ma in classi più alte.
Il volantino di Gardaland di questa stagione è ricchissimo di informazioni, di input, di immagini (anche ripetute) e di distrattori. 
Per cui ho deciso di semplificarlo, almeno per questa volta (la prossima occasione darò un altro volantino intero e loro saranno più autonomi, sicuri e capaci di utilizzare solo le informazioni che servono) in questo modo: ritagliando solo le parti contenenti le informazioni principali e tralasciando le notizie superflue.
Ho così incollato sui quaderni dei bambini la pagina iniziale del volantino (che, in questo periodo, ritrae proprio la festa di Halloween che nei weekend di ottobre e novembre si svolge all'interno del parco) e il calendario di apertura del parco divertimenti.



Su una scheda ho poi preparato il listino prezzi ricavato dal sito web e ho scritto alcuni mini problemi inventati che avevano come protagonisti tutti i bambini delle mie classi. 
I problemi sono stati pensati anche in base alle caratteristiche familiari dei bambini: ad esempio, un bambino che ha una famiglia numerosa è stato scelto per il problema nel quale tutta la famiglia doveva entrare al parco, gli amichetti sono stati inseriti nello stesso problema, un bambino che mi ha raccontato di esserci stato lo scorso weekend con la famiglia è stato inserito nel problema che raccontava proprio dell'esperienza realmente vissuta, e così via...

In classe, aprendo il quaderno e trovando la "sorpresa" i bambini erano entusiasti, emozionati e divertiti!
Hanno subito riconosciuto il parco e...quando hanno visto di essere i protagonisti di quelle storie (anche se erano per la maggior parte inventate) si sono immediatamente immedesimati e lasciati coinvolgere nel lavoro.

Per prima cosa ho chiesto loro di descrivere le tabelle che avevano trovato sul quaderno. Hanno saputo indicarmi correttamente la loro funzione, pur essendo forse la prima volta che le vedevano e le utilizzavano.

Poi ho chiesto loro di provare a leggere prima di tutto il calendario di apertura.


Hanno facilmente interpretato i colori, associandoli alle diverse giornate di apertura o chiusura e agli orari del parco.
Abbiamo così fatto delle prove orali di lettura di questo tipo: io nominavo un giorno e loro dovevano dirmi se il parco era aperto e in che orari o se c'erano eventi speciali (come la notte bianca). Oppure chiedevo quanti e quali giorni fossero aperti in certi mesi. Oppure ho chiesto di individuare il giorno del loro compleanno e di dire se potevano o meno recarsi nel parco quel giorno.
I bambini hanno notato che il mese di febbraio è mancante e hanno giustamente detto che era il mese di chiusura totale. 
Hanno inoltre facilmente associato le varie stagioni e ricorrenze con le feste segnalate nel calendario.





Dopodiché siamo passati alla lettura della tabella dei prezzi.
Anche lì, la prima informazione che abbiamo dovuto ricavare era il significato di "intero" e "ridotto". Abbiamo capito che l'asterisco ci spiegava il significato.
Loro hanno subito capito di rientrare nella categoria che usufruisce del biglietto a prezzo ridotto (essendo tutti loro minori di 10 anni). Hanno anche ipotizzato chi potesse rientrare assieme a loro nella categoria, come ad esempio alcuni fratellini o alcuni nonni che avevano superato i 60 anni.


Inoltre abbiamo osservato la tabella sottostante e abbiamo fatto alcuni ragionamenti.
Prima di tutto, i bambini sono rimasti sorpresi nel vedere che chi è alto meno di un metro entrava gratis nel parco! Per cui hanno provato a fare delle stime e a dire se loro potessero rientrare nella categoria!
In classe, appeso al muro, abbiamo un metro dell'Ikea, con segnalato in rosso il metro. Così alcuni bambini si sono avvicinati e hanno giustamente notato che nessuno di loro (anche i più "bassini") era alto meno di un metro! Però hanno fatto stime rispetto ai loro fratellini! Qualcuno diceva: "Mio fratello mi arriva qua!" e hanno confrontato con il metro l'altezza del fratellino per scoprire se fosse più o meno alto di quel limite.
Per contro, chi aveva fratelli più grandi ha iniziato a domandarsi se il fratello o la sorella potesse entrare a prezzo ridotto o intero, riflettendo sull'età.


Inoltre, abbiamo osservato insieme la tabella degli sconti famiglia, che avevano anche diverse opzioni a scelta: per 3 persone (2 adulti e 1 bambino o 1 adulto e 2 bambini), per 4 persone (2 adulti e 2 bambini o 1 adulto e 3 bambini) e per 5 persone (2 adulti e 3 bambini o 1 adulto e 4 bambini). Abbiamo visto che per "bambino" si intende chi non supera i 10 anni di età. Loro di nuovo rientravano in questa categoria.
Qualcuno ha iniziato a pensare alla sua famiglia e ha ragionato sulla tariffa da applicare.
Ci siamo chiesti se lo sconto famiglia fosse davvero uno sconto! Perciò abbiamo provato a calcolare, ad esempio, quanto costassero due biglietti interi per due adulti più un biglietto ridotto per un bambino e ci siamo accorti che, scegliendo lo sconto famiglia, di sicuro si andrebbe a risparmiare. Abbiamo anche calcolato oralmente quanto.
Altri ragionamenti simili sono stati fatti per gli altri sconti, oppure per l'ingresso di due giorni consecutivi (molto conveniente!).
Chi aveva fratellini piccoli sotto il metro o fratelli grandi ha iniziato a ragionare sul fatto che la tariffa da scegliere non era necessariamente legata al numero di persone della propria famiglia, ma alla tipologia di persone che rientravano nell'offerta. Ad esempio se in famiglia siamo in 4: mamma, papà, io (che ho meno di 10 anni) e mio fratello che ne ha 12, non dovrò scegliere la tariffa famiglia da 4 persone, perché mio fratello grande non rientra nell'offerta! Per risparmiare, potrei invece scegliere la tariffa famiglia per 3 persone + un biglietto intero!
Questi ed altri interessantissimi e logici ragionamenti sono scaturiti quasi spontaneamente e naturalmente dai bambini, molto presi dal lavoro, grazie all'utilizzo di questi strumenti.



Poi siamo passati ai problemi riportati da me sulla scheda.
Vi scrivo qui sotto alcuni dei problemi che ho proposto ai bambini. Qui ho modificato i loro nomi. Anche voi potreste fare lo stesso: copiarli e cambiare i nomi per adattarli ai vostri alunni e farli immedesimare nei racconti.

LE NOSTRE STORIE MATEMATICHE A GARDALAND!
  1. Lara vuole andare a Gardaland a festeggiare Magic Halloween uno dei prossimi giorni. In quali giorni potrà andare?
  2. Serena vorrebbe andare con la mamma a Gardaland Magic Winter. In quali date potrebbe farlo? Quanto spenderebbero entrambe per una giornata nel parco?
  3. Chiara è stata a Gardaland a giugno, ma non si ricorda in quale giorno. Ricorda soltanto che era un sabato e che è rimasta nel parco fino alle 22. Quali giorni potrebbe essere andata?
  4. Valeria è stata a Gardaland ad aprile a vedere Magic Circus, ma anche lei si è dimenticata il giorno! Non era sicuramente sabato! E di certo è stata prima del 15 di aprile. Inoltre ricorda di essere rimasta nel parco almeno fino alle 18. Che giorno era?
  5. Giovanni è stato a Gardaland qualche giorno prima che iniziasse la scuola. Si ricorda solo che quel giorno il parco chiudeva alle 17 e non era martedì. Che giorno poteva essere?
  6. Marco è stato a Gardaland il giorno della notte bianca! È rimasto nel parco fino all’una di notte! Che giorno era?
  7. Matteo è stato a Gardaland ad agosto. È andato con la mamma, il papà e la nonna. Quanto hanno speso in tutto?
  8. Giorgia è andata a Gardaland assieme alla mamma, al papà e alle sue sorelle. Quanto hanno speso in tutto?
  9. Luca è stato a Gardaland domenica scorsa con suo fratello e i suoi amici Paolo e Gioele. Sono stati accompagnati dalle loro mamme. Quanto hanno speso in totale le famiglie?
  10. Alberto è stato a Gardaland con i suoi genitori e suo fratello. Quanto hanno speso in tutto?
  11. Sara è andata a Gardaland con la sua mamma, ma hanno deciso di fare prima un giro sul Lago di Garda, alla mattina. Sono entrate alle 14 e sono uscite alle 23. Quanto hanno speso in tutto?
  12. Francesca è stata a Gardaland con la mamma, il papà e sua sorella. Quanto hanno speso in tutto? Sono andati il 24 agosto. Da che ora a che ora hanno potuto stare nel parco?
  13. Antonio è stato a Gardaland con tutta la sua famiglia e il suo amico Guido. Quanto hanno speso in tutto?
  14. Antea e Alice sono state a Gardaland assieme alle loro mamme il 29 settembre. Che evento c’era nel parco quel giorno? Quanto hanno speso in tutto?
  15. Maria vorrebbe andare a Gardaland con la sua famiglia un giorno di gennaio, durante le vacanze di Natale. Quali giorni potrebbe andare? Quanto spenderebbero in tutto?
  16. Lucia è stata a Gardaland con la mamma e sua sorella sabato 21 e domenica 22 luglio. Quanto hanno speso in tutto per entrare nel parco?
  17. Gloria è andata a Gardaland con tutta la sua famiglia. Il papà alla cassa ha pagato usando delle banconote da 50 euro. Quanto avrà ricevuto di resto?
  18. Federico è andato a Gardaland il giorno del suo compleanno. Da che ora a che ora è potuto rimanere nel parco?

I bambini hanno lavorato in questo modo: il protagonista del racconto leggeva la sua storia e proponeva una soluzione, anche con l'aiuto di qualche compagno.
Come primo lavoro di questo tipo ho preferito guidare i bambini, anche se ho visto che man mano diventavano sempre più autonomi.

Le informazioni "mancanti" nei problemi erano un ulteriore spunto per immedesimarsi nella situazione e ricercare dati utili. Ad esempio, quando si parlava della famiglia di Antonio, ci siamo subito chiesti: "Quanti sono nella famiglia di Antonio? Quanti adulti? Quanti bambini? Che età hanno i fratelli di Antonio? Sono più o meno alti di un metro?" e nel recuperare i dati inserivamo le caratteristiche, ad esempio: due adulti, un bambino sotto i 10 anni, un ragazzo sopra i 10 anni, un bambino sotto il metro e così via!
E' stato un lavoro divertente e molto molto stimolante, insomma!








Nei problemi in cui venivano citati dei giorni della settimana per reperire l'informazione corretta dal calendario, i bambini hanno suggerito di usare il nostro Matecalendario per ricercare, ad esempio, quali erano i sabati di giugno. Hanno letteralmente preso lo strumento dalla parete, hanno cercato il mese di giugno e hanno potuto rispondere alla questione da soli.




Alcuni problemi non avevano una risposta univoca: potevano essere risolti in più modi o prevedevano più risposte.
Ad esempio, in quelli nei quali i bambini avevano dimenticato la data e fornivano indizi per ricordarla, le giornate utili per recarsi al parco potevano essere più di una. I bambini quindi chiedevano: "Quindi quando è andato a Gardaland?" e io rispondevo loro che non si poteva dire con certezza. Poteva essere una qualsiasi di quelle date espresse.
Oppure, nei problemi dove bisognava calcolare il costo totale dei biglietti, potevano essere scelte diverse strategie: si potevano applicare o meno gli sconti famiglia. Ma discutendone insieme, se anche un compagno sceglieva la proposta più "dispendiosa", qualcun altro interveniva proponendo una tariffa più conveniente, che alla fine veniva preferita all'unanimità! E' stato un modo anche per ragionare sulla convenienza di determinate scelte, in un ventaglio di possibilità tutte ugualmente corrette!

Vi ho riportato il lavoro anche se non è stato concluso oggi in classe. Lo concluderemo la prossima settimana con gli ultimi problemi riportati.

Inoltre ho in mente di provare a farli lavorare in piccoli gruppi, autonomamente, ad alcuni problemi sempre sullo stesso stile e di dare come "compito" per casa (io non do mai compiti, ma questo me lo hanno espressamente chiesto loro!!! 😆😆😆) di inventare da soli un problema che li riguarda, ambientato a Gardaland e di provare a risolverlo in autonomia.
Al rientro dal ponte del primo novembre li leggeremo e so già che ci sarà da divertirsi!!! 😂

Insomma, una bella attività, estremamente stimolante e che vi consiglio!
Una bella occasione per lavorare su problemi realistici e logici, non banali. Per sfruttare uno strumento reale in modi diversi e per attivare diverse abilità e competenze, seppur in modo graduale e guidato, molto utili nella vita di tutti i giorni.

Halloween Maths Games

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A me piacciono molto le attività "a tema"...e anche ai miei alunni! 😄

Quindi per il giorno di Halloween ho pensato di realizzare delle attività divertenti e di ripasso da far svolgere ai bambini in coppia o piccolo gruppo.

Le ho racchiuse tutte in queste schede scaricabili, che potrete utilizzare anche voi in classe. 

Poi, con tutti i bambini di classe terza (anche delle altre classi) nel pomeriggio di mercoledì 31 abbiamo pensato di organizzare una piccola festa con attività, principalmente in inglese, tutte a tema...e con tanti dolcetti!!! 😃


L'isola delle tabelline

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Oggi vi suggerisco un altro testo che ho trovato molto interessante.

E' una lettura per bambini, che può essere facilmente fatta in classe "a puntate" oppure suggerita per la lettura autonoma, direi consigliata per le classi seconda, terza o quarta.

Il libro si intitola L'ISOLA DELLE TABELLINE, i suoi autori sono Germano Pettarin (autore di "La matematica fa schifo!") e Jacopo Olivieri ed è edito da Einaudi.


Il testo racconta in modo molto scorrevole e divertente la storia di 100, che approda con grande sorpresa alle isole Cifradi, tre la quali spicca l'isola delle Tabelline.
I numeri, all'inizio spaesati e apparentemente richiamati sull'isola senza una regola, saranno ben presto rassicurati e organizzati in uno spazio quadrato da un particolare personaggio (che personalmente mi sta molto a cuore!) che invita i piccoli lettori ad individuare regolarità, logiche, strategie, "trucchetti" e relazioni tra i numeri, per analizzare le tabelline in modo ragionato e quindi anche aiutare a ricordarle meglio.
Man mano nella storia si costruirà quindi la Tavola Pitagorica attraverso la scoperta delle regole che collegano i numeri e i ragionamenti che sottendono la sua struttura.

Il libro è davvero divertente, perché contiene molte battute scherzose a tema matematico, magari non direttamente comprensibili a bambini di questa età, ma sicuramente utili a lanciare piccoli spunti da approfondire più avanti.

Inoltre è corredato da immagini molto simpatiche, colorate e chiare, che aiutano a spiegare i concetti in modo immediato e a far immedesimare i bambini nella vicenda.
Un'unica pecca è forse il formato del testo, un po' piccolino, che nelle immagini finali limita un po' la visione: le rappresentazioni grafiche più utili didatticamente (quelle che contengono i "segreti" delle tabelline) sono purtroppo un po' sacrificate e piccoline. Sarebbe forse stato meglio renderle più visibili e chiare attraverso un formato un po' più grande, per poterle visualizzare e manipolare meglio con i bambini.

In generale è un libro che comunque mi è piaciuto molto e che mi ha divertito.
Quest'anno sono in classe terza e penso proprio che tra qualche giorno, quando ripasseremo insieme le tabelline, le loro regole e i loro legami logici, partirò proprio dalla lettura di questo testo per aiutare i bambini ad avvicinarsi ai concetti che abbiamo visto insieme in classe seconda, per approfondirli.

Insomma, un testo davvero divertente, che mi sento di consigliare a tutti gli insegnanti e ai genitori che stanno aiutando i bambini ad imparare le tabelline.

Il Sistema Binario in classe quarta

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Ecco alcune immagini del laboratorio sul sistema binario (ovvero, la "lingua" dei computer) che avevamo realizzato in classe quarta. 

Abbiamo seguito le attività segnalate su questa risorsa interessantissima e da lì avevamo scaricato tutti i materiali e costruito i kit di carte che ci hanno aiutato a "tradurre" i numeri dal sistema decimale al sistema binario...e poi di costruire un codice per scrivere messaggi segreti!










Una bella scoperta! ...e voi? A quale dei 10 tipi di persona appartenete? 😄


Pari e dispari

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Introdurre il concetto di numeri pari e dispari a fine classe prima o inizio classe seconda può non essere scontato e immediato. 
Spesso si rischia di far imparare ai bambini una "regoletta" (ad es. "I numeri pari sono quelli che all'unità hanno 0, 2, 4, 6, 8"), ma senza far comprendere a fondo il senso di questa distinzione e soprattutto il perché essa possa tornare utile in tante occasioni matematiche in classe.

In questo post vi racconto come ho introdotto il concetto di pari e dispari alla fine della classe prima, qualche anno fa.



Partiamo da un aneddoto avvenuto qualche tempo prima.
Subito dopo Pasqua, avevo portato in classe degli ovetti di cioccolato da consegnare ai bambini. In classe ho 20 bambini e il caso ha voluto che nel mio sacchetto ce ne fossero esattamente 50 (io però all'inizio non lo sapevo!!!).
Visto che ogni occasione è buona per fare matematica e non si possono certo sprecare questi episodi estremamente interessanti (😄😄😄), portandoli in classe ho esordito dicendo: "Secondo voi, ce ne sono abbastanza per tutti? Possiamo distribuirli? Se vogliamo fare in modo che tutti ne ricevano la stessa quantità, quanti ne possiamo dare a ciascuno?".
Era un mio tentativo (senza alte aspettative!) per farli ragionare praticamente su una semplicissima e praticissima divisione di oggetti. Nulla di prematuro, ma in questo modo avrei velocemente verificato in una situazione semplice e concreta le loro abilità di problem solving, di formulare semplici stime e ipotesi e di effettuare una banalissima suddivisione attraverso delle azioni. Tutto questo, prima di una "pausa dolce"! 😋


Bene, i miei piccoli di prima mi hanno subito detto che sicuramente c'erano tanti ovetti nel sacchetto e quindi per forza ne avrebbero potuto mangiare uno a testa (abilità di stima: ok!).
Poi mi hanno suggerito di provare a distribuirli, così ho lasciato a loro il sacchetto e due "aiutanti" ne hanno consegnato uno ciascuno.
Dopo il primo giro, osservando i rimanenti, mi hanno detto che probabilmente ce n'erano ancora per poter fare un secondo giro per tutti. Ho così suggerito di contarne 20. I nuovi "aiutanti" ne hanno contati 20 e, anzi, hanno notato che vi era anche una rimanenza. Però, senza preoccuparsi di quanti fossero gli altri, hanno immediatamente proceduto a distribuire un altro ovetto a ciascuno, presi dalla felicità per la possibilità di avere un secondo ovetto ciascuno!

Al termine del secondo giro, i bambini si sono accorti che avanzavano ancora ovetti, ma questa volta alcuni di loro hanno detto che sembravano troppo pochi per poter fare un nuovo giro. Hanno quindi voluto contarli per accertarsi di questo fatto.
Si sono accorti che gli ovetti rimasti erano esattamente 10...troppo pochi per fare una nuova consegna per tutti...

A quel punto, inaspettatamente, una mano di una bimba si è alzata, accompagnata da una vocina tutta emozionata. La bambina mi ha detto: "Maestra!!! Ma certo che possiamo fare un altro giro di ovetti! Basta che ogni ovetto lo tagliamo a metà! Così ne vengono fuori 20, uno per ciascuno!!!".
Una super scoperta che ha lasciato sorpresa e incredula anche me! E' vero che avevamo già parlato di metà con il gioco del sette e mezzo (ve lo posterò a breve), ma arrivare a questa conclusione è stato sicuramente un enorme successo per una bimba di 6 anni!
Beh, grazie a questa ottima intuizione, abbiamo provato a procedere come suggerito dalla compagna e ci siamo accorti che, effettivamente, in questo modo si formavano 20 metà, giuste giuste per un nuovo giro dolce e fatte apposta per non avanzare niente nel mio sacchetto!
Ciascuno quindi, alla fine, aveva mangiato due ovetti e mezzo! 







Ve lo dicevo io che nessuna occasione matematica deve andare sprecata!!! Guardate che super conquista!!! 😄😄😄

Tornando ai pari e dispari, perché vi ho raccontato questo aneddoto?
Beh, perché i bambini avevano già fatto esperienza del "tagliare a metà" e quindi avevano già bene in mente questa possibilità per la suddivisione di una quantità. 
Era una modalità che avevano utilizzato nella pratica e che quindi sapevano che poteva essere utilizzata.

Se però diciamo che è possibile dividere a metà, matematicamente stiamo dicendo che è possibile spostarsi dal mondo dei numeri naturali al mondo dei numeri razionali...e questo è sicuramente più complesso da spiegare a un bambino di sei/sette anni!!! 

Se parliamo di numeri pari e numeri dispari, ci riferiamo solo ed esclusivamente all'insieme dei Numeri Interi (che comprende i Naturali e gli Interi negativi).
Un numero intero pari, per definizione, è un multiplo di due. Quindi un numero pari è un numero che, se diviso per due, dà resto zero. Un numero, in poche parole, che è possibile dividere esattamente per due.

Se avete colto questa piccola ma grande peculiarità, vi sarete sicuramente accorti che io, con i miei furbetti di classe prima, ero già quasi "spacciata"! 😆
Dopo aver dato loro la prova che era possibile utilizzare anche numeri non interi per effettuare divisioni pratiche di quantità (e quindi aver sottointeso con loro che era sempre possibile dividere per due!), dovevo scegliere con molta attenzione un esempio concreto per spiegare in modo semplice e senza incomprensioni il concetto di pari e dispari, che si riferiva solo ed esclusivamente ai numeri interi.

Ho quindi deciso di soffermarmi su un esempio di oggetti che dovevano per forza rimanere INTERI, per far comprendere questo aspetto.
Ecco perché ho scelto di usare come strumento semplice, estremamente pratico, interessante e chiarificatore...i palloncini!!!


Un palloncino non può essere tagliato (scoppierebbe!!!) o diviso in pezzi! Deve per forza rimanere sempre intero!
In questo modo avevo tolto di mezzo la "fregatura" in cui eravamo incappati tempo prima 😄 (altro che fregatura, direte voi!!! Ma certo! Solo in questo caso avrebbe creato incomprensioni! Per altri aspetti è stata una "manna" estremamente premonitrice!).

Dunque siamo partiti dalla storia di due amichetti a cui erano stati regalati un certo numero di palloncini (che per l'occasione si possono gonfiare e usare in classe). 
I due amici, prima di tornare a casa, volevano dividersi in parti uguali i palloncini, per non litigare.
In quali occasioni avrebbero potuto? In quali no?


Abbiamo provato a drammatizzare la storia partendo da numeri sempre diversi di palloncini.
Se i palloncini erano due, allora ciascuno ne poteva avere uno a testa e tornare a casa contento.
Allo stesso modo, se i palloncini erano 4: due a testa, perfetto!

Se però i palloncini erano 3 oppure 5 c'era un problema! Non potevano essere suddivisi equamente per i due bambini!
Se i palloncini erano 3, un bambino ne riceveva due e l'altro uno solo! Non era giusto!
Allo stesso modo se erano 5: due a uno e tre all'altro...era un'ingiustizia!

Qualcuno ha provato a suggerire: si fa a metà! Allora ho preso delle forbici dicendo: "Ok, giusto! Tagliamo a metà un palloncino!!!". 
Questa idea è stata accolta con un grido da parte di tutti i bambini!!! Non si può tagliare a metà il palloncino! Scoppierebbe!!!

Così, dopo diverse prove, abbiamo classificato i numeri Naturali che utilizzavamo come riferimento per ogni esempio in: PARI, quando potevano essere suddivisi per i due bambini senza problemi come i palloncini, e DISPARI, quando succedeva che la divisione dei palloncini non era equa.
Ben presto, osservando i numeri, i bambini si sono accorti che sulla linea dei numeri si alternavano un dispari e un pari sempre!
E' stato perciò facile arrivare a trarre le conclusioni.

Abbiamo riprodotto l'attività pratica sul quaderno in questo modo.



I bambini hanno voluto specificare anche sul quaderno che i numeri pari si possono dividere a metà SENZA ROMPERE NULLA. 
Dopo l'esperienza degli ovetti, infatti, per loro è stato importante poter specificare che, nel caso dei numeri pari e dispari, non c'è possibilità di spezzare un elemento in parti non intere!
Se ho tre biscotti, ad esempio, e voglio dividerli equamente con un amico, so che posso tagliarne uno a metà. Però se considero pari e dispari so che il numero 3 appartiene a questa seconda categoria perché non mi ha consentito di suddividere a metà la quantità SENZA ROMPERE.
Questa è sicuramente stata una riflessione importantissima e carica di senso!

I bambini hanno quindi verificato che i numeri pari sono quelli che all'unità hanno 0, 2, 4, 6, 8 mentre i numeri dispari all'unità hanno sempre 1, 3, 5, 7, 9.

Abbiamo fatto alcune attività per riconoscere i numeri pari e i numeri dispari "al volo" ed è stato molto semplice.

Però, come vi dicevo all'inizio, a me interessa soprattutto che i bambini capiscano il "perché" delle cose, specialmente in matematica. Quindi ho voluto approfondire l'argomento arrivando a fare un passettino in più e facendo loro capire quanto fosse importante comprendere il concetto di pari e dispari anche per svolgere alcuni calcoli.

Ho ritrovato nei meandri di un vecchio armadio questo materiale molto interessante, fatto di plastica resistente.
In pratica sono tesserine dall'1 al 10 che hanno da una parte dei puntini, allineati in due file.



Non conosco il nome del vecchio materiale. E' sicuramente stato un vantaggio averlo già pronto, ma osservandolo non è nulla che non si possa ricostruire nella pratica con un po' di manualità.
Condivido perciò con voi un file scaricabile di questo materiale riprodotto in pdf che si può stampare in più copie, plastificare ed utilizzare facilmente per realizzare queste attività.

Se osservate, le tesserine di questo speciale materiale hanno vari puntini. Le tesserine che rappresentano numeri pari formano dei rettangoli perfetti, allineando i puntini su due file uguali. Quelli invece che formano i numeri dispari hanno sempre un pallino che "avanza" e quindi non formano rettangoli precisi.

Questo materiale può essere utilizzato per tante attività, non solo quelle su pari e dispari: può essere usato per il riconoscimento di quantità, anche "al volo", come supporto per il calcolo, come strumento per formare quantità particolari, ecc...

Ecco come lo abbiamo usato noi.
Prima di tutto ho fatto prendere ai bambini le tesserine corrispondenti a diversi numeri (ho suddiviso i bambini in piccoli gruppi e ne ho date una manciata ad ogni gruppo), facendo così prendere un po' di dimestichezza con il materiale.

Poi ho chiesto di osservare le tesserine e dirmi che cosa osservavano di speciale e perché.
Alcuni bambini mi hanno detto che i numeri pari formavano dei rettangoli perfetti, perché i pallini potevano essere suddivisi in due file precisamente, mentre i numeri dispari avevano una sporgenza perché, come avevamo osservato nei palloncini, c'era sempre un oggetto che non poteva essere diviso se non con un taglio. In questo caso bisognava scegliere se mettere il pallino in una riga oppure nell'altra.

Ho quindi chiesto loro di formare dei numeri pari e dei numeri dispari utilizzando più di una tesserina, anche senza sapere di che numero si trattasse (al limite contavano i pallini alla fine), ma solo ricostruendo la struttura di un pari (rettangolo prefetto) e di un dispari (sporgenza).



Poi ho chiesto loro di effettuare delle semplici somme utilizzando le tesserine e affiancandole (ho suggerito di svolgere questa azione, in modo da allineare le due file ogni volta) come avevano fatto prima.

Ad esempio: 4 + 8
Hanno preso la tesserina che rappresentava il 4 e quella che rappresentava l'8 e le hanno avvicinate. Poi hanno contato tutti i pallini: 12.
In questo caso hanno osservato che il numero 12 aveva la forma di un rettangolo (pari).

Poi abbiamo provato con 6 + 7
I bambini hanno affiancato la tesserina del 6 (rettangolo, pari) con quella del 7 (con un pallino sporgente, dispari) e si sono accorti che la figura formata aveva ancora un pallino sporgente e quindi era dispari (13).

Infine abbiamo provato con 5 + 9
Sia il primo che il secondo numero erano dispari e quindi possedevano ciascuno un pallino sporgente.
I bambini, affiancandoli, si sono accorti che i due pallini sporgenti potevano essere "incastrati" tra loro, in modo da formare due file precise e perfette...e quindi un rettangolo! 
5 + 9 = 14, che quindi è un numero pari!












Ho fatto svolgere ai bambini in gruppo molte operazioni come questa, per mostrare che cosa succedesse a sommare numeri pari e numeri dispari. Ho chiesto loro di ripassare di arancione i numeri pari e di verde i numeri dispari sul loro quaderno, in modo da scoprire delle regolarità.
Ho anche proposto questa scheda, per guidarli.



Alla fine, siamo arrivati a generalizzare un'interessantissima osservazione (che per bimbi di prima è una super conquista!):

  • se sommo un PARI con un PARI, il risultato sarà un numero PARI
  • se sommo un PARI con un DISPARI (o viceversa), il risultato sarà un numero DISPARI
  • se sommo un DISPARI con un DISPARI, il risultato sarà un numero PARI
Quest'ultima possibilità è quella che li ha sorpresi maggiormente! 
Ma sperimentando nella pratica questo fatto è stato facile arrivare a una simile conclusione.

Abbiamo riflettuto sul fatto che questa regola ci può essere utile quando svolgiamo le operazioni, per permetterci di accorgerci immediatamente della correttezza o meno del suo risultato. 
Infatti, se facciamo una somma di due numeri pari dobbiamo già sapere in partenza che il risultato sarà un numero pari. Se ci viene un risultato dispari sicuramente abbiamo fatto male i conti!

I bambini, facendo riferimento al materiale pratico, sono stati molto colpiti dalla riflessione, che hanno messo subito in pratica!
Tutt'ora (sono in classe terza) ricordano questo aspetto diverse volte, quando devono correggere o verificare i loro calcoli! (Adesso che sono in terza fanno osservazioni anche rispetto ai termini della sottrazione...).

Per aiutare i bambini a comprendere l'importanza di questo aspetto, ho fatto anche fare loro un'attività "DA GRANDI"!
Nonostante fossero soltanto a fine prima, questo lavoro li ha interessati moltissimo ed emozionati, perché ha fatto capire loro che una regola semplice e alla loro portata può essere efficace e utilissima anche per i calcoli "difficili"! E, si sa, le attività "difficili" sono sempre le più emozionanti per i bambini! 😉

Ho proposto questa scheda (che potete trovare qui in pdf) per riflettere con loro sul fatto che basta capire questa regola per arrivare a trarre conclusioni rispetto a calcoli complicati.
Non so ancora come svolgere l'operazione 3457 + 8923, ma posso già sapere con certezza che il risultato sarà sicuramente un numero PARI!!! 😉


Insomma, un percorso interessante e soprattutto carico di significato e di senso per acquisire un concetto semplice, ma basilare per la matematica.
Piccole grandi riflessioni che, se ben seminate, possono crescere ad accompagnare i bambini in tutto il loro percorso matematico, fino a quando saranno grandi. 😊

Pensa come...Albert Einstein!

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Oggi vi parlo di un'altra interessantissima proposta di lettura che arriva da Editoriale Scienza: PENSA COME ALBERT EINSTEIN!


E' un testo nuovo, ma che fa parte della collana "A tutta Scienza" e che è curato da Carlo Carzan e Sonia Scalco come AllenaMente, Pensa come Leonardo Da Vinci e Pensa come Sherlock Holmes. 

E' un libro ricchissimo di spunti matematici utili per lavorare in classe.
E' adatto soprattutto per bambini dagli 8 anni in su, quindi di classe terza, quarta o quinta. 
Io ho usato alcuni dei giochi matematici che in esso vengono riportati per coinvolgere in alcune sfide logiche i miei alunni, che hanno accolto molto volentieri e con grande impegno ogni proposta (come le piramidi, i puzzle numerici, i trucchi per i calcoli mentali o i giochi che stimolano l'attenzione e la logica) .

Il libro racconta la vita del grande scienziato, anche attraverso molteplici spunti di riflessione interdisciplinari.
E' corredato da diversi spazi per "allenare la mente" attraverso enigmi, giochi logici e problemi da risolvere davvero curiosi e interessanti.
Riporta spunti di lavoro riferiti soprattutto alla matematica e alle scienze, anche attraverso la presentazione di piccoli esperimenti da svolgere e approfondimenti sul metodo scientifico.

Per i giochi e le mini attività, anche smembrabili dal contesto del racconto, può essere utilizzato dai bambini di terza e quarta molto facilmente.
Per una riflessione più approfondita su tematiche anche etiche e sociali, sempre riferite alla scienza, è invece più adatto a ragazzini più grandi, dalla classe quinta in su. E' davvero interessante perché stimola a riflettere su grandi temi della scienza, attraverso parole semplici ed esempi concreti. Questo mi ha particolarmente colpito e credo mi sarà utilissimo come riferimento anche per la mia didattica.

Insomma, un testo davvero ben fatto e coinvolgente per i bambini e i ragazzi, che mi sento di consigliare sia agli insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado che ai genitori.

Per l'acquisto o per scoprire altri dettagli, vi invito a consultare direttamente il sito di Editoriale Scienza a questo link

Triangoli magici

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Bellissimi i triangoli magici! Stimolano le abilità di calcolo e il ragionamento. 



Guardate questo video che bello! Vi mostra come poter giocare con i bambini.



Giochiamo a bowling!

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Come passare l’ultima mezz’oretta di lavoro in classe seconda? Giocando a...bowling!!! 


Dopo aver preso alcuni birilli (Kit di Tiger, a pochi euro!) e predisposto due linee di scotch sul pavimento dell’aula, ogni bambino ha potuto tirare due volte la palla per abbattere i birilli, tentando lo strike! 






Ad ogni birillo (di colore diverso) abbiamo associato un punteggio, in modo che ciascuno potesse sommare i valori dei birilli abbattuti e scoprire quanti punti aveva guadagnato dopo i due lanci. 







In più ogni bambino ha potuto scegliere di sfidare un compagno, confrontando il proprio punteggio per scoprire chi aveva vinto! 

Ai birilli abbiamo associato i punteggi 5 (per i due birilli verdi), 10, 20, 30 o 40. 

Giocando con essi i bambini hanno potuto (senza accorgersene) prendere dimestichezza con le somme di decine e le scomposizioni/composizioni di numeri. 
Il tutto velocemente e con grande interesse, per capire il più presto possibile chi fosse il vincitore! 







Abbiamo poi verbalizzato sul quaderno. 






Attività divertente e molto stimolante da fare anche come riempitempo, al termine di lavori più “complessi”...per distendersi un po’, ma avendo sempre uno scopo sotteso ben preciso ed importante.


La matematica e la sua didattica

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Cari Colleghi,
vi segnalo l’uscita del fascicolo numero 2 (ottobre 2018) della rivista La matematica e la sua didattica, anno 26, che si pubblica nell’ambito del NRD (Nucleo di Ricerca in Didattica della Matematica), che ha sede presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna.
La rivista è gratuita e si può scaricare gratuitamente (per intero o i singoli articoli) cliccando su questo link.


Di seguito riportiamo l’indice di questo fascicolo: 

Indice
L’equazione di Laplace: Una riflessione storico-epistemologica
Miglena Asenova, Sergio Polidoro
Vedere geometricamente: La percezione non iconica nella scuola primaria
Miglena Asenova
Per l’educazione allo sguardo in geometria elementare e in pittura
Raymond Duval
Su alcuni termini che hanno avuto ampia rilevanza agli albori della costruzione scientifica della didattica della matematica
Bruno D’Amore, Martha Isabel Fandiño Pinilla

CONVEGNI E CONGRESSI

RECENSIONI, SCHEDE BIBLIOGRAFICHE E NOTIZIE
Achille Maffini (2017)Didattica delle equazioni: una proposta. Prefazione di Carlo Marchini. Bologna: Pitagora. (Recensione di Maura Iori). 
Gabriele Lolli (2018). Matematica come narrazione: Raccontare la matematica. Bologna: il Mulino. (Recensione di Miglena Asenova e Bruno D’Amore). 
Bruno D’Amore e Silvia Sbaragli (2018). La matematica e la sua storia: Dagli ultimi bagliori della Grecia antica alla fine del Medioevo. Volume II. Bari: Dedalo (Recensione di George Santi). 
José Leonardo Prieto Fandiño (2018). La componente rappresentativa dell’architettura. Bologna: Pitagora. (Recensione di Raymond Duval).

Centra il bicchiere!

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Ecco un’altra attività ludica e divertente ma anche molto utile e importante dal punto di vista matematico, perché ci ha aiutato (siamo in seconda) ad avviare in modo più sistematico il calcolo mentale ragionato, basato sulla scomposizione dei numeri.



Gioco semplicissimo: avevo un kit di 12 bicchieroni (6 rossi e 6 blu...indovinate dove l’ho preso?!?! No, non ve lo dico, tanto lo sapete già! In ogni caso, vanno bene bicchieri grandi di plastica di qualunque tipo o colore!) e alcune palline da Ping Pong. 


Su ogni bicchiere ho scritto dei numeri con il pennarello indelebile: su quelli blu ho messo i numeri “unità” da 1 a 6 e su quelli rossi i numeri “decina”: 10, 20, 30, 40, 50, 60.










Qualcosa potrebbe indurvi a pensare che il colore per decine e unità sia stato voluto...in realtà, ASSOLUTAMENTE NO! 

Lo so, sembra una scusa! Ma, davvero, non ho fatto nessuna associazione colore-valore consapevole nella fase di preparazione (può darsi a livello inconscio...e per questo chiederemo a Freud! Ma, lo giuro! Mi sono accorta della cosa soltanto dopo aver finito di mettere i numeri sui bicchieri!). Anche perché noi in classe non abbiamo mai fatto associazioni di colore “classiche” del tipo blu-unità e rosso-decine (anzi, la trovo una differenziazione poco utile e improduttiva) e quindi anche ai bambini non sarebbe stata per nulla di aiuto. Se mi fossi accorta prima, avrei anzi fatto il contrario! Va beh!


Detto questo, ecco il gioco: posizionati i bicchieri sul tavolo (secondo una logica: i bicchieri dal valore minore davanti e quelli dal valore maggiore più indietro), i bambini avevano a disposizione 5 lanci (e di conseguenza 5 palline) da fare per cercare di centrare i bicchieri e fare un buon punteggio. 
Lanciavano da una linea segnata a terra con scotch di carta...non troppo lontana perché stavolta la coordinazione era più complicata! 










Una volta effettuati i lanci, io leggevo i valori dei bicchieri nei quali erano entrate le palline e tutti segnavano sul quaderno il punteggio ottenuto dal compagno, accanto al suo nome.

In questa fase, è stato interessante far scoprire come operare l’addizione: si sommavano le decine con le decine e le unità con le unità. Poi il numero si componeva “magicamente” da solo.

Faccio un esempio. Ecco i punteggi di un compagno: 30  2  50  6  10

Prima sommavamo le decine 30+50+10 e arrivavamo a 90 punti. Poi le unità 2+6 e arrivavamo a 8 punti. 

A quel punto si formava 90+8...che già “suonava” come il numero del punteggio finale: 98! 

Verbalizzavamo così:
30+2+50+6+10=90+8=98


Se la somma delle unità superava il 10, i bambini avevano individuato delle strategie per procedere velocemente.

Ad esempio, se si doveva fare 60+13, i bambini hanno suggerito che, poiché il 13 è 10+3, si poteva fare 60+10 e poi in seguito +3...70+3=73!!! 









  



Alcune volte chiaramente anche la somma delle decine superava il 100! 

Non è stato un problema, anzi, è stato proprio un modo per avviare la scrittura e la struttura del numero oltre il 100! 

Cosa che ancora non avevamo fatto insieme. 
È stata un’occasione pratica per trovarsi di fronte a questo “problema” da gestire e affrontarlo ragionando. 

Ad esempio: 50+60. Arriviamo a 100 e poi, visto che stiamo aggiungendo una decina alla volta, andiamo avanti ancora di...10! Come diventa, bambini? Cento-dieci! Come lo scriviamo? 110! Facile!

Chiaramente, se avessi dato una sfilza di operazioni da “comporre” e sommare da soli non avrei di certo previsto di superare il 100. Ma qui abbiamo lavorato insieme e ci siamo “scontrati” con la realtà. Quale occasione migliore da cogliere per lavorare sul significato e costruirlo insieme? 

In questo modo abbiamo, in gruppo, calcolato i punteggi dell’intera classe. Alla fine del gioco, hanno (ovviamente) voluto decretare il vincitore, colui che aveva ottenuto il punteggio maggiore! Accanto al suo punteggio abbiamo deciso di disegnare una coroncina d’oro! 




Al di là del vincitore, come avevano fatto la settimana prima con il bowling, i bambini hanno spontaneamente confrontato i risultati con i loro amici, in modo assolutamente coerente, del tipo: “io ho fatto più di lui, ma meno di lei” e così via.

Inutile dire che il gioco abbia “preso” moltissimo e che un’oretta e mezza di lavoro siano praticamente volate! 






  






Alla fine hanno addirittura insistito che giocassero anche...le maestre!!! Ci siamo perciò cimentate anche noi nell’impresa (titanica!!! Si nota dall’espressione contrita in una delle foto!), per un’ottima causa! 





Bello! È stato un modo per rendere leggero e divertente un esercizio altrimenti più noioso e ripetitivo. Con questo gioco è stato facile esercitarsi (e non solo con la matematica!) e diventare esperti nella “composizione” dei numeri, allargando un po’ il contesto, il significato del fare matematica...e anche il gusto di farla, per uno scopo più che interessante! 

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Splendida esperienza sabato 11 novembre all'Università La Sapienza di Roma per il convegno "Insegnamento della matematica nella scuola primaria: esiste un metodo?" all'interno del quale ho avuto l'onore di poter condurre il laboratorio per gli insegnanti "Problemi e laboratori di Storia della Matematica". 

Ecco le immagini della giornata. 


Un grande privilegio poter assistere alle conferenze della mattina, in particolare quella di Rosetta Zan, che ha regalato a tutti i presenti dei momenti di riflessione davvero indispensabili e che hanno aiutato a mettere in luce che cosa sia davvero importante nell'insegnamento della matematica al nostro livello d'istruzione. 
Interessantissimi anche tutti gli altri contributi riportati e i laboratori pratici attivati nel pomeriggio. 

Io mi sono dedicata alla Storia della Matematica e ho coinvolto gli insegnanti in attività diversificate che partivano dalle vite di alcuni matematici importanti. 
Le insegnanti che hanno lavorato assieme a me erano tutte motivatissime e super interessate ad approfondire e scoprire modalità di lavoro innovative e laboratoriali.
Grazie per la vostra voglia di mettervi in gioco e il vostro grandissimo impegno! 

Ringrazio inoltre l'Unione Matematica Italiana, i docenti dell'Università La Sapienza e tutti gli organizzatori del Convegno, che mi hanno dato la possibilità di partecipare a questo evento che (sono sicura) ha segnato un momento importante nella storia della Didattica della Matematica italiana. 

Grandissima emozione e soddisfazione! 

Spero che un Convegno come questo si possa ripetere a breve anche in altre sedi universitarie. 
Tutta la scuola italiana ne ha bisogno!








































































Le carte delle frazioni

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Ecco un lavoro sulle frazioni realizzato da me in classe quinta usando delle speciali "carte" che sono ispirate a un gioco ideato dal gruppo di insegnanti di matematica di Rozzano, da un'attività ripresa da Antonella Castellini (insegnante della secondaria di primo grado, ma questo lavoro è riadattabilissimo anche per la primaria) e dal lavoro delle Vetrate di Frazioni di MateMatita, tutte risorse che vi consiglio di andare a sbirciare.
Le carte delle frazioni non sono altro che rettangoli frazionati in parti equivalenti, ma non uguali nella forma. Nel caso specifico delle vetrate, le carte possono anche essere frazionate in parti diverse tra loro, che insieme completano l'intero.
Potete scaricare le Carte di Antonella e le Carte delle vetrate da me riadattate per questo gioco ai link riportati. Per giocare è necessario stamparle (sarebbe meglio più copie per ogni file, a seconda delle esigenze) e colorarle a piacere. Oppure usare un programma di grafica per colorare le carte prima di stamparle. Io poi ho incollato dietro alle carte colorate del cartoncino, per evitare che il colore si intravedesse da dietro.
Prima di iniziare, ho preparato io tantissime carte di frazioni per giocare, colorandole a mio piacimento. Più avanti le farò preparare direttamente a loro creando più mazzi per giocare anche nell'intervallo. Ho messo le carte sui tavoli e strutturato un gioco a squadre (2-3 membri) con punteggio, in diverse fasi.
1- Primo gioco: ho dato una carta a ciascuna squadra e mi dovevano dire quale frazione era rappresentata. Semplice, ma in alcune carte le parti colorate erano più di una e diverse. In quel caso accettavo, ad esempio, sia 1/2 + 1/4 che 3/4. Sono partita appunto da questo gioco per ragionare sulla somma di frazioni.
2- Secondo gioco: ho dato a ogni squadra un'altra carta e i bambini mi dovevano dire qual era la frazione colorata su entrambe le carte. Anche qui premiavo chi rispondeva in uno qualsiasi dei due modi spiegati prima, ma davo un bonus a chi mi riusciva a dire l'intero valore con una sola frazione. E qui ci siamo fermati un attimo a ragionare sulle somme, perché molti mi dicevano correttamente 1/2 + 1/4 e poi dicevano "Cioè 2/6!" Allora abbiamo ragionato sul fatto che 2/6 è ben diverso da 3/4, facendo esempi con disegni. Siamo quindi arrivati a dire che per sommare i valori bisognava trasformare tutte le parti nella "frazione più piccola": cioè se ho 1/2, io so che è uguale a 2/4 e allora posso fare 2/4 + 1/4 = 3/4. Devo procedere così. Piccola scoperta fatta insieme.
3- Terzo gioco: ho lasciato loro una sola carta (hanno scelto loro quale restituirmi). Dovevano andare al tavolone e cercare una o più carte per arrivare ad avere in mano un intero (più semplicemente, fare 1). E quindi abbiamo parlato di complementari... Bello perché alcuni avevano 1/8 e non esisteva una carta con 7/8! Quindi hanno dovuto usare più carte e trovare più possibilità.
4- Quarto gioco: a questo punto, con le loro carte in mano, dovevano arrivare a 2! Sempre scegliendole dal tavolone centrale.
5- Quinto gioco: a questo punto, sempre con le loro carte precedentemente scelte, dovevano arrivare a 3 e mezzo! Sul tavolone c'erano sempre meno carte a disposizione tra cui scegliere...
6- Sesto gioco: ci siamo seduti tutti intorno al tavolo e abbiamo raccolto le carte per giocare a 1 e mezzo. Spiegate prima le regole del gioco (che è esattamente come il famosissimo 7 e mezzo, che molti bambini già conoscevano bene). Io facevo il mazziere e loro, partendo da una carta distribuita inizialmente che tenevano nascosta, dovevano dirmi se volevano un'altra carta, oppure se si fermavano. Chi sforava perdeva tutto. Chi arrivava a 1 e mezzo o comunque si avvicinava il più possibile, vinceva. Il gruppo col punteggio più alto, senza sforare, prendeva 3 punti. Gli altri che non avevano sforato solo 1. All'inizio, spiegate le regole, mi hanno detto che era troppo facile e che uno e mezzo era troppo poco! Ma poi si sono accorti che non era proprio semplicissimo! E che comunque c'era da ragionare e giocare di strategia per poter vincere (oltre che avere una piccola dose di fortuna!)
7- Dopo aver fatto alcune partite a 1 e mezzo, mancavano proprio 5 minuti alla fine dell'ora... E siccome ancora volevano giocare, ho buttato tutto sulla fortuna! Ho dato due carte a ogni squadra e chi faceva il punteggio più alto prendeva l'ultimo punto! Va beh...era giusto per divertirsi un'ultima volta prima di andare a casa...
Che dire? Due ore belle e intense...dove bisognava spesso mettere un freno all'entusiasmo...ma comunque che hanno fatto divertire moltissimo i bambini e (anche se non si sono accorti) soprattutto ragionare!
Bellissimo! Sicuramente continueremo il lavoro. Bello soprattutto il fatto di pensare alle frazioni come un qualcosa di non "rigido" e noioso.
Questa esperienza si può fare anche in quarta. Noi l'anno scorso abbiamo lavorato moltissimo con le vetrate e i miei ragazzi erano già quindi abituati a "vedere" frazioni divise non in parti tutte uguali nella forma e nelle dimensioni del perimetro, ma uguali nell'area e nell'estensione. Oppure frazioni in cui sono presenti più parti (es. 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/8).
Chissà che qualcuno possa utilizzare questa attività e adattarla per la sua classe! Poi fatemi sapere cosa avete fatto e com'è andata, mi raccomando! 😉

Un interessantissimo contributo: Didattica della Matematica. Dalla ricerca alle pratiche d'aula.

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Ecco un contributo interessantissimo e davvero utile: nel nuovo numero della rivista online scaricabile gratuitamente "Didattica della Matematica. Dalla ricerca alle pratiche d'aula" si trovano alcuni articoli da non perdere per riflettere sul nostro lavoro di insegnanti di matematica.

A questo link potete trovare la rivista completa.



In particolare, mi sento di segnalare: 




  • Giocare per imparare, imparare a giocare di Fania Coluccia e Francesca Rosini: un'esperienza didattica che, attraverso l'uso di particolari giochi in scatola e attività di logica (che nell'articolo sono allegate) ha permesso ai bambini di sviluppare le abilità di problem solving e di riflessione metacognitiva sui propri processi mentali;


Un contributo davvero arricchente e utile per una riflessione personale e per i materiali pratici che offre a noi insegnanti.

Vi consiglio di leggerla e approfondire.

Un video...enormemente interessante!

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Ecco un video...enormemente interessante!!!

Una versione diciamo aggiornata e sintetica dello splendido video Potenze di 10 che avevo postato tempo fa (e che comunque continuo a preferire, seppur più vecchio). 

Su e giù per le dimensioni...



Trucchi...per le operazioni!

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Una carrellata velocissima di “trucchetti” per le operazioni. 


Sarebbe interessante vederli uno alla volta con calma e capire con i bambini o i ragazzi perché funzionano, non limitandosi al “trucco”! 

Alcuni sono davvero comodi!


I materiali del Convegno di Roma

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Per tutti coloro che non hanno potuto partecipare in prima persona al Convegno "Insegnamento della Matematica nella scuola primaria: esiste un metodo?" tenutosi lo scorso 10 novembre all'Università La Sapienza di Roma, ecco disponibili i materiali delle relazioni e soprattutto i video della conferenza di Rosetta Zan, che è stata davvero illuminante!

A questo link potete trovare le slide e i materiali scaricabili delle conferenze della mattinata e dei laboratori pomeridiani (compreso quello tenuto da me sulla Storia della Matematica).

Sul sito di MaddMaths invece trovate un commento al Convegno scritto da Anna Baccaglini Frank e, soprattutto, alcuni video della relazione di Rosetta Zan che vi consiglio altamente di vedere e seguire, perchè è stato davvero un contributo preziosissimo a cui fare riferimento per l'insegnamento della matematica nella scuola primaria (e non solo)!
Per me è stato un momento davvero fondamentale nella mia formazione, che mi ha permesso di ripensare e riflettere sul mio operato in maniera efficace e produttiva.


Maestra con il Tablet - 01 - PhotoMath

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Ciao a tutti e benvenuti alla mia nuova rubrica "MAESTRA CON IL TABLET"!

Mi scuso subito per l'attesa ed il ritardo, ma (essendo la prima volta anche per noi!) abbiamo avuto qualche problema tecnico che ci ha impegnato per più tempo del previsto (solo per caricare il video ci sono volute alcune ore! 😆) ...insomma, incidenti di percorso!
Ma ora ci siamo!!! 

Ecco quindi per voi il primo video di questo progetto che affronteremo insieme! 😉

Ho deciso di iniziare da un piccolo aspetto che può trasformare il tablet in un utilissimo strumento di aiuto per il nostro lavoro di insegnanti di matematica.

In questo video vi parlerò di un'app di cui (ne sono certa) non potrete più fare a meno! 😄😄😄 Si chiama PHOTOMATH.



Seguite le indicazioni per scaricarla e osservate le potenzialità e le modalità di utilizzo.
Questa app rende davvero il lavoro di correzione di alcune attività svolte dai bambini più semplice, immediato e veloce!
E in più può essere un utile supporto per il recupero o il potenziamento.

Buona visione!



Vi è piaciuta questa app?

Se vi va, poi raccontatemi se e come l'avete utilizzata e quali sono le vostre impressioni.

Ci vediamo la prossima settimana per un altro video di "Maestra con il Tablet"! 😉

Convegno di Castel San Pietro Terme 2019

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Ecco le immagini del Convegno nazionale "Incontri con la Matematica" di Castel San Pietro Terme (BO) di quest'anno, all'interno del quale ho avuto l'opportunità di presentare il mio Poster dal titolo "Matematica e... - Percorsi matematici interdisciplinari".

Qui ho raccolto le foto più significative dell'esperienza, affiancata da tanti tanti colleghi che con me hanno condiviso questo evento.

E' stata, come sempre, una magnifica opportunità per conoscere nuove esperienze e nuove buone pratiche nell'ambito della didattica della matematica. 

Nel mio Poster si parlava di matematica connessa alle altre discipline e, più in generale, a tutti gli aspetti della vita quotidiana e del mondo!
Vedervi interessati e affascinati dalle bellezze della matematica è stato emozionante!

In più, molti di voi si sono fatti immortalare assieme a Friedrich per testimoniare la loro partecipazione! 😄

Ringrazio di cuore gli organizzatori, ma anche tutti voi che mi avete ricoperta di affetto grazie alle vostre parole, ai vostri calorosi abbracci e ai vostri enormi sorrisi! Che questa passione che mi avete mostrato possa essere contagiosa ed arrivare anche a tutti i vostri bambini! 💗


































































Piove...fai i conti!

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Interessante!!!

Che cosa ne pensate???

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